L'esposizione aperta fino al 18 gennaio alla Galleria Mosaico di Chiasso vuole essere un omaggio a Gino Macconi nella sua aveste di cronista, osservatore e turista presentando una selezione di opere su carta – pastelli, acquerelli, disegni a china e carboncino – realizzate durante alcuni importanti soggiorni compiuti dalla metà degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta.

I cinquanta lavori scelti sono riconducibili a sette specifici nuclei tematici: sette mete di cui ha raccolto percezioni, immagini, profili lontani. Sette paesi di cui ha voluto portarsi a casa angolazioni e contorni, effigi e messe in scena, con l'occhio attento e mai troppo critico che ha sempre contraddistinto il suo procedere artistico e la visione sul mondo che lo incuriosiva.

Il gruppo di carte realizzate in Turchia (1964) rivela un'interessante vivacità cromatica nei pastelli. Linee spesse a riempire cieli tersi di un azzurro brillante su cui s'appoggia una luce calda a cornice di scene di vita solo apparentemente ordinaria: il venditore di cocomeri e lo zingaro con l'orso sono figure colte nella loro normalità, in un quotidiano che è, contemporaneamente, consuetudine e fenomeno turistico.
Il soggiorno in Istria (1975) ci lascia una serie di disegni a china e carboncino dedicati a una figura angelicata dal sapore allegorico. La prassi esecutiva di Macconi "artista in viaggio" si concentrava essenzialmente su due momenti: la freschezza del gesto spontaneo e immediato, spesso realizzato en plein air nel momento esatto in cui la visione necessitava di una immediata trascrizione, e la ripresa successiva del tema, la messa a punto continuativa dello stimolo originale. Questo secondo momento si svolgeva spesso a viaggio non ancora concluso: alla sera, in albergo, Gino non smetteva di disegnare, di raccontarsi, di riportare e fermare su carta quelle impressioni che durante il giorno avevano destato il suo interesse.

Di tutt'altro carattere sono i lavori relativi al secondo soggiorno in Irlanda (1976) e che si contraddistinguono per una ricerca meticolosa della sfumatura del segno e delle ombre quale elemento cardine di tutto l'impianto formale. Sono opere che se da un lato si rivelano debitrici di un certo espressionismo realista di gusto tedesco, dall'altro portano avanti l'attenzione naturalista per il paesaggio e i suoi protagonisti cui Macconi ha sempre dedicato uno studio attento.
E se il viaggio nelle Isole Eolie, a Lipari in particolare (1978), ci regala un affresco tutto concentrato alla trascrizione a matita di quegli elementi esotici e tipici di un folclore lontano, quello compiuto nelle Marche e in Abruzzo (1987) si connota senza dubbio per una quasi assoluta devozione al binomio di natura e territorio, presentato in una serie di acquerelli costruiti con grande attenzione compositiva e intensi accordi cromatici.
Recanati e Pescara vivono nei ricordi di Gino Macconi attraverso colline coltivate, cieli plumbei, scorci di giardini.

Appunti di viaggio
Fino al 18 gennaio 2014
Orario: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 18.00 o su appuntamento
Chiasso, Galleria Mosaico, via E. Bossi 32