Fu abitato già in epoca romana come attestano dei ritrovamenti e la base di torre nel parco di proprietà Zambeletti. 

Nel medioevo assunse una certa importanza e fu possesso dei Bianchi da Velate il cui esponente più noto fu Guido che nel 1045 divenne arcivescovo di Milano opponendosi al movimento riformatore della Pataria. 

Da Velate provengono poi i pittori Salvatore e Francesco Bianchi e l'intagliatore Bernardino Castelli al quale sono dovuti diversi lavori d'intaglio presenti nelle chiese varesine. 

Il nostro itinerario inizia fuori dall'abitato. Nei pressi del cimitero, sorgono i ruderi della possente torre di Velate, eretta intorno al secolo XI, baluardo del borgo e porzione di un recinto fortificato. 

Del poderoso quadrilatero originario, dalla bella muratura in pietra abilmente porta in opera, si distinguono cinque piani scanditi da eleganti finestre monofore a doppia strombatura. 

Oggi la torre, posta sotto la tutela del Fai, costituisce un punto fermo nel paesaggio collinare dei dintorni di Varese e, per la gente del luogo, ha un alto valore simbolico.