Torre Pallavicina (BG) – Negli spazi rinascimentali di Palazzo Oldofredi Tadini Botti si apre, il 19 settembre (inaugurazione alle 18) la mostra “Il respiro nascosto delle cose. Omaggio a Hélène”. Curatore della rassegna è Alberto Fiz, che ha chiamato a raccolta 13 artisti internazionali (tra i quali Stuart Arends, Gabriele Basilico, Luigi Carboni, Jacob Hashimoto, Anna Galtarossa e Hiroyuki Masuyama, accomunati da una ricerca intima e personale, lontana dalle mode e dall’omologazione.
La rassegna è un tributo a Hélène de Franchis, storica gallerista veronese recentemente scomparsa, che con la sua galleria Studio La Città ha contribuito a far conoscere in Italia artisti di grande rilievo sin dagli anni Novanta. «Non una celebrazione retorica – sottolinea Fiz – ma un’occasione per riflettere su una figura imprescindibile, capace di imporre un linguaggio indipendente e libero da condizionamenti».
Il percorso espositivo propone una fitta trama di dialoghi e contrasti: le astrazioni di Stuart Arends incontrano le architetture metalliche di Julia Mangold, le fotografie urbane di Basilico si contrappongono alle stratificazioni immaginarie di Emil Lukas, mentre Vincenzo Castella mette in relazione l’arte di Mantegna con gli affreschi seicenteschi del palazzo. Non mancano opere inedite, come Dungeon Lullaby di Anna Galtarossa e PREDA di Arthur Duff, un lavoro che intreccia luce e tecnologia, né le atmosfere sospese di
Hashimoto, con i suoi celebri aquiloni di bambù e carta nella chiesa sconsacrata di San Rocco.
Il progetto si estende anche agli spazi esterni e alle cantine del palazzo, trasformando Torre Pallavicina in una vera e propria cittadella d’arte contemporanea. Qui, negli anni, si sono già susseguite mostre di protagonisti della storia dell’arte, confermando la vocazione del borgo bergamasco come centro di ricerca e sperimentazione.
L’esposizione, in calendario sino al 2 novembre, è visitabile il sabato e la domenica dalle 15 alle 18, oppure su appuntamento: +39 339 562 9715.









