Il Rinascimento in mostra alla Pinacoteca di RancateIl Rinascimento in mostra alla
Pinacoteca di Rancate

La Pinacoteca di Rancate sceglie di mettere sotto l'albero un prezioso dono di Natale: ecco tutti gli appuntamenti del museo in Canton Ticino. Fino al 9 gennaio resterà aperta la mostra "Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini", una rassegna che si propone come un «reportage critico», affascinante e del tutto originale. Alla luce delle più recenti scoperte, è infatti ripercorsa la rilevante produzione artistica rinascimentale del Cantone Ticino: un capitolo ineludibile dell'arte lombarda ed europea di quel periodo. Pale d'altare, oreficerie, ricami, sculture in legno e in pietra o vetrate sono il nucleo di partenza di una mostra che dalla pinacoteca può proseguire in tutta la regione. Il visitatore, curioso o studioso, potrà infatti percorrere le terre ticinesi alla ricerca di ciò che non può essere trasferito nelle sale di Rancate per motivi di conservazione o perché ad esempio affrescato. Molti dipinti, oggi dispersi nel mondo, ritornano per l'occasione eccezionalmente in Ticino. La mostra è accompagnata da due volumi indivisibili che vivranno ben al di là della rassegna e che, offrendo un'appassionante ricognizione sul territorio, ben figurerebbero in ogni biblioteca e casa ticinese e lombarda.

Chiude il 9 gennaio la rassegna intitolata: "Preghiere

Preghiere dipinte a RancatePreghiere dipinte a Rancate

dipinte. Omaggio a Giovanni Antonio Vanoni e Giacomo Pedrazzi nel bicentenario della nascita 1810-2010", una mostra omaggio a due pittori valmaggesi, Giovanni Antonio Vanoni (Aurigeno 1810-1886) e Giacomo Antonio Pedrazzi (Cerentino 1810-1879), nel bicentenario della loro nascita. Si tratta di due pittori che, per la loro ampia attività decorativa in chiese, cappelle, cascine o case borghesi, per il loro linguaggio figurativo popolare, solo apparentemente ingenuo, entrano di diritto nella storia artistica del Ticino. In particolare "il re degli ex voto" Vanoni trova in questo genere la sua vena più vivace, descrivendo scenette gustose, che ci riportano a episodi della vita quotidiana del passato, tra difficili condizioni di lavoro, malattie, emigrazione e povertà, dalle quali si trovava conforto solo grazie alla Fede.

Per tutto il 2011, invece, resterà visibile la grande opera di Antonio Ciseri, "Il trasporto di Cristo al sepolcro 1864-1870". In occasione dei restauri che stanno interessando il complesso della Madonna del Sasso di Orselina (Locarno) l'Ufficio beni culturali di Bellinzona ha affidato alla Pinacoteca in deposito per due anni il nucleo di opere di Ciseri. Alla grande tela (190 x 273 cm) e ai disegni preparatori dell'Orselina sono state affiancate altre opere ottenute in prestito, che completano il percorso della preziosa mostra dossier.

Per ogni altra informazione: www.ti.ch/zuest
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch