Opera di Domenico GrenciOpera di Domenico Grenci

Due strade parallele – Due binari che non si incontrano, due volti che non si incrociano, due personalità che si esprimono attraverso l'arte pittorica con stili e letture del mondo puramente personali. Nelle Sale Club SEA Monteverdi e Pergolesi dell'Aeroporto di Malpensa sono ospiti fino al 4 febbraio Domenico Grenci e Fabio Inverni.

Uno sguardo agli artisti – Un bolognese, Domenico Grenci e un fiorentino, Fabio Inverni si incontrano nel cammino dell'arte. Il primo, un giovane artista che si ricollega al passato, sia nell'uso del mezzo utilizzato, la pittura, sia nel tipo di forma utilizzata, il ritratto. Un forte predilezione per il ritratto femminile riportato ed eseguito su supporti ingialliti dal tempo, immagini frastagliate e lacerate che sembrano descrivere il trascorrere del tempo. Ombre, volti, sguardi, macchie liquide o solide, caratterizzano le sue opere sia su tela che su carta. L'azione diretta del materiale creativo è il tocco personale di Grenci, il bitume mescolato al colore dando all'osservatore motivo di confronto con un'arte lontana, le xilografie giapponesi, evanescenti, misteriose e affascinanti. Il percorso che ha condotto nel pieno della creazione pittorica Domenico Grenci ha avuto inizio al Liceo Classico 'Ivo Oliveti' di Locri a cui è seguita la frequentazione dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e il successivo biennio specialistico in pittura.

Le donne di Grenci – "La figura femminile, con la sua carica di significati, ad uno stesso tempo innocenti, erotici, materni, sublimi, perversi pare essere un campo di ricerca fecondo. Le immagini desunte dal mondo della moda, così patinate e finte, simboli di una bellezza immateriale e stereotipa sono filtrate attraverso un fare artistico, gestuale e diretto, conseguenza di una meditazione profonda, attraverso la quale è possibile l'interpretazione dell'immagine che permette l'emergere di suggestioni nascoste e radicate nella stessa essenza di bello, il conturbante, il sublime, il fascino della degenerazione, che per altro sono allo stesso tempo agognate e subite dall'autore, danno l'idea della sensazione psicologica che si viene a creare nel guardare questi ritratti. Un disagio che nasce dagli sguardi confondenti dei soggetti i quali sembrano dover svanire da un momento all'altro e lasciare spazio al colore soltanto", scrive Giacomo Bartolucci del giovane artista bolognese.

Opera Fabio InverniOpera Fabio Inverni

Passione da padre in figlio – Fabio Inverni si avvicina al mondo della pittura seguendo le orme del padre Francesco pittore. Da Firenze a Roma dove lavora come designer di tessuti fino al 1991 anno in cui scompare il padre e la sua dedizione per la pittura diviene totale. Durante la sua infanzia, frequenta gallerie, circoli d'arte e accompagna il padre nella visita di varie mostre importanti, tra cui la Biennale di Venezia del 1978. Nel 1992 frequenta gli artisti della storica "Saletta Ambra" di Poggio a Caiano, e vi realizza nello stesso anno la sua prima mostra personale. Due anni più tardi la conoscenza con il pittore americano Benini grazie a Tommaso Giotti, porta l'arte di Inverni in diverse località degli States.

Firma d'artista – Un elemento è condiviso da questo artista e da Domenico Grenci: il legame con il passato. Inverni utilizza infatti fogli invecchiati in cui il tempo è ben descritto. La cura per i dettagli e le minuzie caratterizza la pittura di Inverni; in questa nonostante l'apparente animo infantile del disegno, l'occhio dell'artista è iperreale e perfetto nella sua esecuzione di ombre proiettate e proprie.

'Domenico Grenci e Fabio Inverni'
fino al 4 febbraio
Aeroporto Internazionale Malpensa
tel. 02-74852200