Teatro della Corte

Castellanza
via Giacchetti 123, 21055 Gorla Minore (Va)
Telefono: 334.91.31.397
Responsabile org.: Michela Cromi

Email: michela.cromi@tin.it; teatrodellacorte@gmail.it
Sito: http://teatrodellacorte.wixsite.com/teatrodellacorte

ANNO FONDAZIONE: anno di costituzione in associazione il 2005. L’attività di repliche è iniziata nel 2001

CHI SIAMO – Teatro della Corte – Teatro della Corte Senior

Teatro della Corte Il gruppo teatrale Teatro della Corte – costituito in Associazione senza scopo di lucro, con agibilità ministeriale ed Enpals – è formata da una ventina di giovani, che negli ultimi anni s’incontrano ai Laboratori Teatrali condotti da Michela Cromi – operatrice teatrale, regista e attrice – presso la Biblioteca Civica di Castellanza (Varese) dal febbraio 1996, dove cominciano ad avvicinarsi al teatro, e dove tuttora, in formazioni diverse, continuano a lavorare insieme, alla costruzione di spettacoli teatrali e al continuo approfondimento delle tecniche teatrali.Ultimamente si sono dedicati prevalentemente al lavoro sulla comicità e al teatro per ragazzi. Ma hanno affrontato anche testi più seri e testi classici.Il primo laboratorio di base si conclude con lo spettacolo Il baule, il bastone e il cappello, nato durante il laboratorio, dalla fantasia dei partecipanti e rappresentato presso Villa Pomini a Castellanza. A giugno del 1998, vengono proposti, alla Corte del Ciliegio di Castellanza lo spettacolo Forse è così, tratto dal cortometraggio di Pier Paolo Pasolini Che cosa sono le nuvole? e lo spettacolo Anche i fantasmi si incassano, tratto da Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde. Nel dicembre del 1998, in occasione del bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi, presentano il recital di letture leopardiane Il senso dell’animo.Nel maggio del 1999, presso la Corte del Ciliegio realizzano Giochiamo al Teatro, spettacolo itinerante per bambini, alla scoperta del mondo del Teatro, replicato poi a settembre.Nel giugno dello stesso anno, propongono, alla Corte del Ciliegio, La Marcolfa L’uomo nudo el’uomo in frak di Dario Fo, replicati poi in autunno al Teatro Aurora di Borsano e i due atti unici: Caccia grossa di Peppino De Filippo e La chiave del mistero di Maurice Dekobra.L’anno successivo si conclude con vari spettacoli: PArole SAnte, CRIsi iSTEriche e AMbigui RUmori, composto da una serie di scene nate durante il lavoro di laboratorio; Quattro sketch di Harold Pinter ; La topastra Sherlock Barman di Stefano Benni e C’era una volta Cenerentola…o ci faceva?!?, elaborato dal gruppo durante l’anno e replicato in gennaio presso il Teatro Aurora.Il corso 2000/2001 viene dedicato allo studio e alla messa in scena del testo di Giovanni Mosca La campana delle tentazioni, che debutta alla fine di giugno presso la Villa Pomini di Castellanza, e viene replicato più volte nella stagione seguente. L’anno seguente viene invece dedicato alla stesura di due spettacoli itineranti: Racconti al bivio e La casa delle arti, che coinvolgono lo spettatore immergendolo, rispettivamente, nel mondo delle fiabe e nel mondo delle arti, replicati per alcune scuole della zona.Il laboratorio 2002 si conclude presso Villa Pomini in giugno, con lo spettacolo Tullio col bene che ti voglio, giallo comico elaborato durante l’anno e replicato poi in settembre.Durante il corso 2002/2003 viene allestito lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, che debutta a luglio alla Fondazione Pagani di Castellanza e viene replicato più volte nelle stagioni seguenti.A luglio 2004 debuttano alla Fondazione Pagani di Castellanza con l’Antigone di Jean Anouilh e a settembre 2004, con la commedia Se ridi ti sparo di Paolo Zuccari, al Teatro Tiglio di Marnate, replicati poi nei mesi successivi.A giugno 2005 propongono Facciamo finta che, tre atti unici surreali e divertenti di Alan Ayckbourn e Dario e Fo.A luglio 2005 debuttano alla Fondazione Pagani con Rumors di Neil Simon. A ottobre debuttano con Matrimonio Perfettodi Robin Hawdon, con cui stanno tuttora girando.Nel dicembre 2005 replicano più volte il divertente spettacolo natalizio Babbo Natale e la consegna dei regali. Nel giugno del 2006 debuttano a Nizzolina di Marnate con La locandiera di Carlo Goldoni, tuttora in replica.Nel novembre 2006, in collaborazione con l’Associazione Insieme è bello,  debuttano a Olgiate Olona con lo spettacolo E’ più facile che un cammello di Cecilia Scolari Fedele, ora in replica.

Al momento stanno lavorando su: Terrore e miseria del terzo Reich di Bertold Brecht e Appuntamento con la morte di Agatha Christie.

PRODUZIONI RECENTI:

  1. Matrimonio perfetto di Robin Hawdon.Nella suite per la luna di miele di una albergo rustico intorno a Londra, Bill, promesso sposo di Rachel, la mattina del giorno del matrimonio, si sveglia accanto a Judy, una ragazza molto carina, con la quale ha passato la notte…della quale, però, non ricorda nulla, se non che stava festeggiando il suo addio al celibato davanti ad un bicchiere pieno, cantando ‘You give me fever’. Bussa alla porta Tom, il testimone dello sposo. Bill nasconde la ragazza nel bagno e poi spiega tutto all’amico…quando arriva Rachel, che vorrebbe entrare in camera per prepararsi per il matrimonio. Bill racconta a Rachel che la stanza non è ancora pronta perché…Tom ci ha dormito con la sua nuova fidanzata, che si sta rivestendo in bagno. Rachel attende in anticamera, mentre Bill dice alla ragazza del bagno di fare finta che è la cameriera. Intanto arriva Julie, la cameriera dell’albergo, per rifare la stanza, ma Tom crede che sia la ragazza del bagno e, quando Bill torna con Rachel, non rimane che far passare la vera cameriera per la nuova fidanzata di Tom. E, in una girandola di equivoci, spiegazioni, sotterfugi, gelosie…che vedono protagonisti i quattro giovani, insieme all’eccentrica madre della sposa e all’arrabbiatissimo direttore dell’albergo, si giunge al concitato finale di questa brillante commedia, in cui Bill cerca di spiegare la sua versione di tutta la faccenda…

In scena: Giorgio Del Frati, Michela Olgiati, Mauro Mischiatti,Angela Paternoster, Alessandra Pellegatta, Maurizio Ripamonti, Sara TerlizziTecnica: teatro d’attoreDurata dello spettacolo: un’ora e cinquanta minutiConsigliato dai nove anni in su

  1. La locandiera di Carlo Goldoni.

Il noto testo di Carlo Goldoni – rappresentato per la prima volta nel teatro veneziano di Sant’Angelo nel carnevale del 1753 – in una messa in scena fedele all’originale, che, con una scenografia essenziale e con costumi classici, sottolinea la dimensione comica e caricaturale di alcuni personaggi e rappresenta l’intraprendenza e l’astuzia tipiche dei personaggi femminili goldoniani, nelle sfumature dell’arguto carattere della protagonista.Protagonista assoluta è infatti l’accorta Mirandolina, padrona della locanda che gestisce. Di lei sono innamorati due degli ospiti della sua locanda: il Conte d’Albafiorita, che spera di veder ricambiati i costosi doni di cui la ricopre, e lo spiantato ed avaro Marchese di Forlipopoli, che ne pretende l’affetto come dovuto alla sua nobiltà. Tutto ciò altera sensibilmente Fabrizio, cameriere nella locanda e promesso sposo di Mirandolina.L’arrivo alla locanda del Cavaliere di Ripafratta, bizzarro e insofferente, che fa professione di misoginia, cambia le cose. Mirandolina, punta sul vivo dalla sua insofferenza, si propone di farlo innamorare di lei.Ad assecondare il suo piano, contribuisce l’arrivo alla locanda di Ortensia e Dejanira, due attrici ‘in bolletta’, che, abituate a ricoprire parti di donne nobili, si spacciano per aristocratiche. Mirandolina capisce subito la finzione, ma l’asseconda, facendo in modo che il Conte e il Marchese si dedichino alle nuove arrivate, per concentrare i suoi sforzi sul Cavaliere.Il Cavaliere, affascinato dalle cortesi attenzioni di Mirandolina, la invita a pranzo in camera sua, ma poi, per non cadere irrimediabilmente nella rete della donna, decidere di andarsene. Mirandolina, per trionfare sul burbero misogino, gli porta di persona il conto, e, al momento della separazione, finge uno svenimento, facendo sì che il Cavaliere non possa più esserle indifferente.Il Cavaliere finalmente confessa di amarla, ma, a questo punto, lei si rende conto di aver condotto il gioco ormai troppo oltre. Così, per difendersi dalle invadenti pretese dell’uomo, Mirandolina si appoggia a Fabrizio e proclama di essere stata da suo padre a lui promessa. Mirandolina, una volta appagato il gusto di veder piegata dalla sua arte femminile ogni possibile resistenza, decide dunque di sposare Fabrizio e promette di cambiar vita, affinché le sue malizie non turbino l’onesta vita coniugale.  In scena: Alessandro Rosanna, Cristina Ferrè, Gianni Flaminio, Leonardo Colombo,Marialuisa Rampinini, Paola Azzimonti, Paolo Belloli, Salvatore Novello.Tecnica: teatro d’attoreDurata dello spettacolo: un’ora e cinquanta minutiConsigliato dai nove anni in su

  1. E’ più facile che un cammello di Cecilia Scolari Fedele

Una commedia semplice e divertente, di una comicità surreale e raffinata, ma, allo stesso tempo, per la caratterizzazione dei personaggi, molto fisica e molto diretta.Una commedia che diverte facendo pensare, ambientata in uno spazio senza tempo, dove il Re Nelopue, stufo dei cerimoniali regali e dell’ipocrisia dei suoi cortigiani, si trova a dover dirimere una questione: due donne litigano furiosamente per un bambino, sostenendo entrambe essere il proprio figlio, che l’altra ha rapito nottetempo. Il Re decide di tenere il bambino a corte,affidandolo alle cure di Nicola, la sua ex concubina.I tre buffi e avidi cortigiani, Norvego, zia Lipo e Madonna Tepre, si stupiscono della decisione di Re Nelopue, temendo una reazione negativa da parte della gelosa Donna Ancilla dei Pergolati, viziata e capricciosa nobildonna, che sta per sposare il Re.Mentre il re attende Nicola, arrivano una serie di altri personaggi, tanto originali, quanto comici: la Profetessa, che si esprime con frasi ad effetto che dimostrano che non conosce né il presente, né il passato, né tanto meno il futuro; Nicola il saggio eremita, che pensava che il re avesse bisogno di lui e non dell’omonima prostituta; Mammarina la vivandiera che ha versato una zuppa bollente sui soldati che odia, perché ‘se ogni uomo rifiutasse di essere soldato, non ci sarebbero più guerre’.Mentre il Re Nelopue chiacchiera con Nichelino – il suo bizzarro ed ingenuo portavoce, che, quando non dorme dietro il trono, fa errori di grammatica e non capisce perché si debbano desiderare tanti soldi.  gli mette in testa la sua corona, lo fa sedere sul trono e gli fa domande, chiedendogli di rispondere come se fosse lui il re – arriva Lazzaro, un mendico cieco, a cui Nelopue propone di stabilirsi a corte, ma il vecchio rifiuta e propone al re di uscire a passeggiare nei viali del parco, per verificare se l’acero dell’Amore, piantato dal padre di Nelopue, in occasione della sua nascita, sta bene oppure no.Poco dopo, arriva Ancilla e non trova ad attenderla il suo promesso sposo, ma Nicola l’ex prostituta, contro la quale si scaglia aggressiva e furiosa. Nicola, invece, per non perdere il latte per i suoi bambini, rimane calma e serena.Tempo dopo, l’arrivo di re Mida da Nelopue ci fa sapere che il Re e Ancilla hanno rotto il fidanzamento. Perché? E come finirà l’incontro tra il Re che ha ormai in odio la ricchezza e l’ipocrisia e il Re il cui tocco trasforma tutto in oro? In scena: Gabriele D’Onofrio, Lucia Cassoli, Maria Brescancin, Marianna De Lorenzo,Marica Marin, Mauro Mischiatti, Sabrina Bocchi, Sonia CamerucciTecnica: teatro d’attoreDurata dello spettacolo: un’ora e quindici minuti.

TEATRO DELLA CORTE SENIOR

La sezione del Teatro della Corte I Senior è formata da dieci persone, che negli ultimi anni s’incontrano ai Corsi di Teatro condotti da Michela Cromi presso l’Università della Terza Età di Castellanza, dove cominciano ad avvicinarsi al teatro. Ora, costituiti in gruppo teatrale, continuano a lavorare insieme, dedicandosi alla messa in scena di testi brillanti e divertenti, che vengono replicati in teatri, oratori, case di riposo.Il primo laboratorio di base (2002/2003) si conclude presso il Teatrino del Seminario Camilliano di Castellanza, con un collage di dialoghi e monologhi – più e meno comici – di autori classici.Durante il laboratorio 2003/2004 si inizia a lavorare sulla comicità e vengono messi in scena tre brevi atti unici: L’innesto dell’eternità, I pensionati, E’ tutta colpa dell’ascensore.Il laboratorio 2004/2005 si conclude presso il Teatro di via Dante di Castellanza, con lo spettacolo La colpa è delle signorine, replicato più volte durante l’anno.Il corso 2005/2006 viene dedicato alla messa in scena dei testi La pazienza del signor prevosto di Luigi Galli, La lettera anonima di Aldo e Carlo Giuffré e L’ambulatorio della mutua di Franco Roberto, con cui debuttano a giugno al Teatro di via Dante di Castellanza. PRODUZIONI RECENTI La pazienza del signor prevosto e altre storie di autori variIl divertente spettacolo La pazienza del signor prevosto e altre storie è composto da tre testi.La lettera anonima di Aldo e Carlo Giuffré, un classico della comicità.Un marito, in cerca di un pretesto per il quale litigare e fare l’offeso con la moglie, si fa aiutare da un suo amico e compagno di scappatelle, simpatico e un po’ imbranato, a scrivere una lettera anonima che accusa la donna di tradirlo, ma alla fine avrà una bella sorpresa. L’ambulatorio della mutua di Franco Roberto mostra un ambulatorio in cui la dottoressa è più ammalata dei suoi turbolenti pazienti.La pazienza del signor prevosto di Luigi Galli, in due atti, in cui il povero Don Ambrogio cerca di scrivere la predica per la domenica successiva, ma, non appena si siede e prende in mano la penna per scrivere, accade qualcosa che lo interrompe. Tra la sua invadente mamma-perpetua, i problemi familiari, sentimentali e lavorativi dei suoi fedeli, e…una misteriosa sparizione…si giungerà al finale in cui l’ormai nervoso Don Ambrogio non sarà riuscito a scrivere la sua predica, ma…l’avrà sentita!