Bellano – Le due installazioni site-specific di Marina Apollonio, reduci dall’importante retrospettiva alla Peggy Guggenheim di Venezia, hanno trovato ideale collocazione tra il Museo Giancarlo Vitali e lo spazio San Nicola Arte Contemporanea. La personale dal titolo “Uroboro” a cura di Chiara Gatti, concentra in un solo termine i simboli del cosmo e dell’eterno.

L’ipnotica cadenza circolare delle opere apre livelli visivi che portano dal rilievo alla profondità.

I dotti riferimenti storico- culturali concepiti dall’artista conducono alla storia secolare di San Nicolao, ai rispettivi affreschi e ai rituali liturgici del convento degli Umiliati. Inoltre l’Uroboro rimanda al serpente che si morde la coda a determinare continua circolarità, dove origine e fine si incontrano in una reciproca rigenerazione.

Figura di primo piano nell’arte optical e cinetica internazionale, Marina Apollonio ha concepito sin dai primi anni ’60 il fondamentale rapporto tra opera d’arte e ambiente.

Le grandi dimensioni delle installazioni quali “Dinamica circolare”, di oltre quattro metri di diametro e “Ellisse prospettica”, di due metri di altezza conducono a un profondo respiro interiore, portando a recessi meditativi in grado di animare misurate relazioni tra visitatore, luogo e opere in una circolarità che dalla sfera intima conducono alla fascinazione dell’origine del cosmo.

Mauro Bianchini

Marina Apollonio – “Uroboro” – Bellano – Museo Giancarlo Vitali Palazzo Lorla, Via Alessandro Manzoni  e San Nicolao Arte Contemporanea Via San Nicola. Fino al 26 ottobre .

Ph. Carlo Borlenghi