Varese – Quali sono i processi evolutivi dell’abitazione? In che modo i diversi popoli della storia si sono adattati all’ambiente? Può la forma antica essere di ispirazione per il contemporaneo?
A questi e a molti altri interrogativi prova a rispondere l’interessante rassegna intitolata “Archetipi: Case di acqua, terra e legno”, allestita nella Sala Lucernario di Villa Mirabello fino al 19 ottobre.
Il profondo legame tra uomo, architettura ed elementi naturali è il tema messo sotto la lente di ingrandimento dalla rassegna varesina, spunto ed occasione anche per approfondimenti di carattere etico, sociale, multiculturale ed interculturale sulla globalizzazione. Ma anche suggestivo appuntamento per il mondo delle scienze e delle costruzioni, chiamato a fare i conti con i nuovi fattori climatici, con la sostenibilità, il risparmio energetico e dei materiali più o meno riciclabili.
La mostra è composta dai disegni e dai modelli realizzati negli anni ’80 dagli studenti della facoltà di Architettura di Firenze nei corsi del prof. Giancarlo Cataldi, con lo scopo di ricostruire i processi evolutivi dell’abitazione: una collezione unica per ampiezza e varietà; un interessante censimento e studio degli archetipi dell’abitare, rappresentato da una selezione che si collega alla mostra temporanea “Incontri di Mondi Lontani”, attualmente in corso.
Questo singolare esperimento didattico, incentrato sulla riflessione del rapporto passato-presente-futuro, e basato sullo studio delle abitazioni primitive, è il frutto delle osservazioni e degli affondi critici di Cataldi (Venezia, 1944), fondatore del Centro Internazionale per lo Studio dei Processi Urbani e Territoriali.
La mostra, curata da Gian Mario Aspesi e realizzata con il patrocinio di ICOMOS, del Comune di Varese e di AQST, cade nel 70esimo anniversario di Italia Nostra. Anche la sezione di Varese ha proposto un intervento di valorizzazione culturale all’interno del bando “Un faro sul Patrimonio culturale”.
Clara Castaldo









