A colpire il visitatore, è innanzitutto lo sferzante e riuscito dialogo interno/esterno, paesaggio naturale/ambiente domestico, luce naturale/luce artificiale: i due artisti si sono lasciati ispirare dall'ambiente che circonda la Villa e qui hanno realizzato lavori concentrati sul cielo e focalizzati sul rapporto con la natura.
Un approccio unico, impossibile da realizzare a Los Angeles.

Luce, percezione e spazio: questi sono gli elementi più rappresentativi della ricerca e della sperimentazione di Irwin e Turrell che tanto hanno coinvolto e suggestionato il collezionista Giuseppe Panza e che hanno condotto il tragitto speculativo ed esperienziale verso risultati e approcci mai tentati prima nella storia dell'arte.

Il progetto espositivo di Villa Panza è realizzato in collaborazione con il LACMA (Los Angeles County Museum of Arts), il Guggenheim Museum di New York e il Getty Research di Los Angeles e coinvolge i visitatori in un articolato percorso che si snoda in tutti gli spazi della dimora.
Dal punto di vista cronologico, la Villa di Biumo è stata uno dei primi spazi ad accogliere le opere degli artisti ambientali che hanno potuto realizzare qui dei site-specific. Giuseppe Panza fu tra i primi ad interessarsi alla loro sperimentazione, affacciandosi "negli anni giusti" sulla scena artistica di Los Angeles dove conobbe Turrell e Irwin.

Nella mostra di Varese, proiezioni, installazioni e opere site-specific raccontano il complesso linguaggio dei due autori.

Per quest'occasione sono state realizzate opere inedite, come "Ganzfeld" un ambiente ampio, chiuso, senza soluzione di continuità, un "paesaggio senza orizzonte" contrassegnato da sofisticatissime luci che rendono impossibile la normale percezione della continuità interno/esterno.

La mostra continua con l'opera "Afrum1 (White)", acquisita da Giuseppe Panza nei primi anni '70, oggi conservata al Guggenheim Museum di New York.
L'installazione, attraverso la proiezione della luce, permette a chi guarda di scorgere un cubo luminoso fluttuante in un angolo della stanza che scompare e riappare cambiando posizione.

Non mancano nell'esposizione la serie degli "Holograms", nei quali l'obiettivo dichiarato è quello di eludere la classica composizione pittorica acrilica, trattenendo frammenti di luce multidimensionali.
Nella scuderia piccola, Irwin esprime, con Piccadilly, serie di tubi fluorescenti allineati, il suo interesse più recente per la complessità dei colori. E ancora Irwin realizza, nella Limonaia, Varese scrim ‘13, spazio puro modellato dalla luce naturale e da un velario che disegna una sorta di labirinto, simbolo enigmatico molto caro all'autore, che evoca l'incessante lavoro interiore dell'uomo.

In mezzo al percorso, infine, una sezione documentaria (lettere, foto, progetti e videointerviste) racconta l'amicizia tra i due artisti e Giuseppe Panza, e lo sviluppo della ricerca.
La mostra è curata da Michael Govan Direttore del LACMA di Los Angeles e Anna Bernardini Direttrice di Villa e Collezione Panza. Il Progetto è reso possibile grazie JT International SA (JTI) Partner istituzionale di Villa Panza di cui la Fondazione ha avviato una collaborazione pluriennale atte a promuovere le attività culturali e le opere di restauro di Villa Panza.