Lo abbiamo incontrato di recente nelle sale di Villa Pomini a Castellanza per la mostra fotografica dal titolo: "Riflessi gustosi nelle terre d'Insubria con l'imbroglio della luce e la sincerità dell'ombra".
Ma resta nella memoria dei varesini la grande installazione "en plein air", dedicata agli angeli del Sacro Monte e visibile nelle gigantografie "apparecchiate" nel 2008 in centro città. Allora, il tappeto di immagini, intitolato "Il Racconto dell'Angelo: momenti d'arte e spiritualità nel territorio prealpino", accompagnava, sotto i portici del cuore della Città Giardino, il frettoloso passeggio natalizio.

Ma risalendo alla sorgente delle prime mostre recensite sul nostro portale, conviene ricordare quella aperta al Castello di Masnago e dedicata alla complessa rilettura del corpus grafico acquisito dal Comune di Varese di disegni del grande artista di Montegrino: il Piccio.
Era il dicembre del 2007.
La mostra, curata da Pierluigi De Vecchi e Serena Contini, aveva non poche ambizioni scenografiche, prevedendo di collocare i disegni sui paranchi usati per la pesca nel Po.

L'art director, grafico e fotografo Paolo Zanzi, che negli ultimi anni ha siglato con la sua riconoscibilissima firma alcuni fra i più importanti progetti espositivi, editoriali e culturali di Varese, accompagna quasi per mano il visitatore che si ritrova davanti l'immenso cartone di Renato Guttuso nella Sala Ottagonale di Villa Mirabello.

Quì, c'è il cammino della rizzata con ciottoli di fiume, il sentiero che segna le tappe della vetta sacra. Una freccia rossa e l'eloquente gesto di un angelo "antico" portano l'attenzione dello sguardo verso l'immagine fotografica che testimonia l'opera di Guttuso alla terza cappella del Sacro Monte.

E' il suggestivo ed efficace allestimento a suggerire il racconto dell'opera creativa, voluta all'inizio degli anni '80 da mons. Pasquale Macchi, segretario di Papa Paolo VI e arciprete di S. Maria del Monte, che allora si impegnò in una massiccia campagna di restauri e di valorizzazione della montagna sacra, incaricando il maestro di Bagheria di realizzare il grande dipinto ad acrilico con la "Fuga in Egitto".

Il ricco apparato fotografico della mostra introduce lo spettatore al grandioso spettacolo dell'immenso cartone preparatorio, messo a confronto con schizzi, bozze, materiale inedito, testimonianze scritte ed un'interessante sequenza fotografica dell'artista in azione nella Città Giardino.
Così, lo spettatore ha modo di conoscere con quali tempi e con quali strumenti tecnici nasce un grande dipinto murale, quale vasto progetto culturale e spirituale sostenne l'impresa.

C'è Giuseppe, raffigurato nelle vesti di un Palestinese profugo, c'è il gruppo della Vergine con il Bambino, esemplato sulla celebre tela del Caravaggio, oggi conservata alla Galleria Doria Pamphili di Roma, c'è l'asino carico di ceste e di arnesi della bottega del falegname; c'è la capra al seguito della Sacra Famiglia in viaggio nel deserto, guidata dalla colomba.

Così, gli Amici di Piero Chiara, con la collaborazione della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese, ricordano Renato Guttuso, nel centenario della nascita, con una rilettura storica ed artistica a cura di Rolando Bellini.
 

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