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Nella basilica di San Zenone a Campione d'Italia trovarono degna sepoltura alcuni nobili Longobardi, i cui oggetti sono oggi visibili al Museo dell'Altomedioevo a Milano. Ma non solo lì, basti ricordare la necropoli di Arsago Seprio con i corredi conservati nel museo locale, o ancora le sepolture di Castelseprio, per fare alcuni esempi. Si contano infatti sedici località del Varesotto che sono state teatro di ritrovamenti attribuibili a questo popolo. Ma come vivevano i Longobardi? Sono le fonti letterarie e archeologiche a raccontarlo.

L'uomo, il guerriero.
Nel mondo longobardo l'uomo libero è un guerriero, come comprovano le armi presenti nelle tombe. Addirittura la consegna delle spade verso i dodici anni sanciva il passaggio all'età adulta. Dai corredi funerari è impossibile ricostruire una gerarchia militare, ma le panoplie complete, con tanto di speroni, selle e staffe sono pertinenti a personaggi di rango, come comandanti militari o funzionari del re. Lo scudo, l'arco e le frecce fungevano da armamento di famiglie meno ricche.

E le donne?
In questa società solo le donne di alto rango potevano vivere da protagoniste. Erano le regine e le

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figlie dei re a intrattenere rapporti con le autorità religiose e fondavano monasteri in cui le badesse erano a loro volta principesse o figlie dei dignitari di corte, come Torba e Santa Giulia a Brescia. Nel mito anche le donne hanno un ruolo da guerriere. La leggenda racconta che la veggente Gambara guidò il popolo longobardo contro i Vandali e in quell'occasione pure le donne si schierarono in campo travestite da uomini.

La caccia.
Sebbene l'attività principale della nobiltà fosse la guerra, tuttavia era praticata anche la caccia. Si dice che Liutprando andasse nelle foreste regie a cacciare il cervo.

E l'abbigliamento?
Resti di tessuto, rare raffigurazioni permettono di ricostruire l'abbigliamento dei nobili longobardi. Gli uomini indossavano una casacca ampia, lunga fino alle ginocchia, ornata allo scollo, sulle spalle e sui polsi broccato di fili d'oro. Le donne vestivano abiti di broccato, arricchite da spille in bronzo e argento decorate da animali fantastici. Portavano anche orecchini d'oro, talvolta arricchiti da pietre preziose. I capelli, raccolti, erano trattenuti da reticelle in filo d'oro oppure spilloni in metallo.

Una tomba eccezionale.
La sepoltura della regina franca Arnegundis , sepolta a Parigini a Saint Denis, è senza dubbio un vero tesoro, che conserva ancora gli abiti della defunta. La donna indossava una camicia di lana, una tunica in seta viola, chiusa in vita da una cintura con fibbie e puntali in argento. Un mantello rosso, lungo fino ai piedi, la ricopriva ed era ornato sui polsi da una banda in broccato chiuso da fibule a disco in oro.