Allestimento della mostra di Arsago SeprioAllestimento della mostra di Arsago Seprio

Tutti, o quasi, da bambini correvamo in edicola, a comprare le figurine, da quelle più famose, dei calciatori, a quelle degli animali. In alcuni questa abitudine è diventata una passione, come per Gianluigi Vercellini, di Arsago, che ha voluto mettere a disposizione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e dell'Assessorato della Cultura del paese il proprio patrimonio. È nata così una mostra dal sapore curioso, di quelle che non ti aspetti, dove nonni e genitori rievocano la propria infanzia, mentre figli e nipoti guardano incuriositi i giochi di mamma e papà.

La figurina, carta povera –
Come cita il vocabolario, la figurina è una piccola immagine a colori, più precisamente appartiene alle cosiddette carte povere, quelle carte popolari, cioè meno pregiate dei francobolli, come le stampe religiose, le ricette, gli almanacchi. Alla base della diffusione di queste carte, l'invenzione della cromolitografia, a fine Settecento, tecnica di produzione le cui fasi sono ben evidenziate in alcune figurine esposte in mostra.

Figurine e pubblicità – La bellezza delle prime immagini, i colori accesi, la cura nella realizzazione, ne determinarono il successo, e cominciarono ad essere affiancate a prodotti da vendere sul mercato, con uno

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scopo puramente commerciale.

Parigi 1867… anno della famosa Esposizione Universale, e anno della prima serie di figurine. I padiglioni stessi dell'esposizione vennero raffigurati in una serie di figurine della litografia Bognard: i visitatori con quelle piccole immagini colorate potevano portarsi a casa un ricordo dell'evento parigino.

I giovedì al Bon Marché – La distribuzione vera e propria delle figurine, destinate a un grande pubblico, iniziò in uno dei tanti magazzini parigini, il Bon Marché. Ogni giovedì, infatti, i bambini francesi non andavano a scuola e accompagnavano le famiglie per la spesa. Quale occasione migliore per distribuire ai bambini le figurine e prometterne di nuove il giovedì successivo? Da allora, vennero stampate nuove serie, in Inghilterra, Svizzera Stati Uniti e Germania, non solo dai grandi magazzini, ma anche da negozi e botteghe.

E la figurina in Italia? L'economia prevalentemente agricola dell'Italia rallentò l'ingresso alle figurine. Solo nel 1934 la Buitoni-Perugina usò queste immagini colorate per pubblicizzare i suoi prodotti, scatenando una nuova passione per i collezionisti, al punto che la figurina più richiesta valeva 50 lire, circa 7000 euro moderni! In mostra è esposto questo primissimo catalogo della Buitoni, più altri che seguirono sulla falsariga di questo. Come non ricordare, quindi, i classici album di figurine

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Arsago Seprio

Panini?

Dall'estratto di carne alle figurine – Le figurine più famose sono quelle della ditta tedesca Liebig, produttrice dell'estratto di carne, che per oltre cento anni offrì ai clienti figurine stampate in cromolitografia. Parecchie serie sono presentate in mostra, e, guardandole, sembra di tornare indietro nel tempo. Uomini e donne in abiti di inizio Novecento, paesaggi campestri, personaggi di rilevanza storica come Garibaldi; ma anche scorci delle più importanti città italiane, dei laghi d'Italia, delle nostre città portuali, le automobili del miracolo economico, i primi aerei. Ecco solo un assaggio delle figurine Leibig presenti in esposizione.

Il Risorgimento – Ma la nostra storia non compare solo qui. Agli anni Cinquanta e Sessanta risalgono alcuni album dedicati ai fatti e agli eroi del Risorgimento ed è esposto anche l'album di figurine che ricorda il centenario dell'Unità.

Perché le figurine, oggi? La nostra società ricorre a sempre più moderni mezzi di comunicazione, veloci e precisi. Però in tutto questa modernità l'attrattiva della figurina rimane, fra i collezionisti e anche fra le nuove generazioni. La Panini è ormai una holding mondiale. Forse la causa della longevità della figurina è stata, nel tempo, la capacità di rinnovarsi nello stile e nei soggetti, pur mantenendosi sempre fedele a se stessa e conservando un certo fascino antico.
Ed ecco quindi anche i bambini del XXI secolo scambiarsi le figurine, ripetendo la consueta frase "L'ho, mi manca…".

Figurine e Risorgimento
Arsago Seprio, centro Concordia
Dal 10 al 17 aprile 2011
Orari: mercoledì, giovedì, venerdì: 18.00-20.00
Sabato, domenica: 10.00-12.00; 16.00-19.00