A colloquio con Salvatore MusumeciA colloquio con Salvatore Musumeci

Una tastiera per pennello – Salvatore Musumeci è tra i precursori della Computer Art, un'arte digitale realizzata tutta all'interno del mondo virtuale dell'elettronica, protagonista, insieme alle poesie di Emma Traina, del libro presentato alla biblioteca di Laveno dal titolo "Boschi di Vetro". Un'opera che tenta di riunire le suggestioni dell'immagine e quelle della parola in un dialogo ravvicinato. Una pubblicazione che fonde musica e poesia in un confronto continuo che si nutre di suggestioni reciproche. I due, marito e moglie, lavorano assieme interpretando e dando nuovi spunti all'opera in divenire per riuscire a ottenere una più forte lucidità nell'indagine della realtà e dell'arte.

Esploratore del linguaggio – L'arte di Musumeci, che è un fisico, è una metafora della ricerca di questa scienza. Salvatore crea le sue opere elaborando formule matematiche e poi lasciando che queste, attraverso un calcolatore, diano vita alle immagini digitali. Spirali, paesaggi, sfere e cerchi compaiono in tutta l'immensa tavolozza del video e danno un volto d'arte all'informatica e alla matematica. Come la fisica spiega con equazioni l'origine dell'universo così Musumeci rende appariscente e bella una teoria di formule. Un lavoro sul linguaggio dell'arte, come spiega lo stesso Musumeci: "Cerco di scoprire cosa c'è di ripetibile nelle opere dei grandi, come Mondrian o Pollock, e poi con istruzioni informatiche ordino al computer di riprodurre quelle opere oppure quello stile". Questo il punto di partenza, per arrivare oggi ad un linguaggio personale e nuovo che permette a noi di perderci e sognare in questo boschi di vetro.