La copertinaLa copertina

A gran richiesta – Piccolo gioiello per gli studiosi ed appassionati di storia locale, l'Almanacco della Famiglia Bustocca, nella sua ultima edizione, è stato recentemente presentato al pubblico. La pubblicazione annuale, quest'ultima riferita all'anno 2009, è ormai un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano scoprire nel prezioso volumetto le ultime ricerche in merito a storia e arte locali, a personaggi ed avvenimenti di Busto, attuali e passati. Piccolo contenitore della tradizione, il volume non è richiesto solo dai bustocchi, ma è piuttosto ricercato anche da musei e biblioteche. L'ultima edizione presenta una grande varietà di storie e personaggi, dall'artista seicentesco Daniele Crespi all'architetto Richino Castiglioni.

Daniele Crespi, l'artista innamorato – Proprio con Daniele Crespi si apre l'Almanacco, grazie ad una ricerca di Angelo Grampa, che vede l'artista bustocco (1598 -1630) coinvolto in un'appassionante storia d'amore con l'artista Fede Galizia (1574 -1630). Per quanto possano risultare sempre curiose ed interessanti le spesso bizzarre vicende biografiche degli artisti, non è questo il caso del nostro caro pittore, la cui "lovestory" è invece frutto della "fantasia melodrammatica" di Felice Venosta, letterato operante a Milano nella prima metà dell'Ottocento. Affascinato dall'arte del pittore, scrisse questa novella, pubblicata a Milano in una "strenna" nell'anno 1886, nella quale immagina il Crespi innamorato della pittrice Fede Gallizia. Nonostante l'evidente componente immaginifica della vicenda amorosa, viste le palesi incongruenze cronologiche (la pittrice avrebbe avuto già cinquant'anni!), la novella di Venosta, interamente riportata nell'almanacco, costituisce un caso interessante ed inedito di "letteratura artistica" incentrata sulla figura di Daniele Crespi.

Opera dell'artista Fede GaliziaOpera dell'artista Fede Galizia

Dal Settecento alla Resistenza – Sul Settecento Bustese interviene l'esperto in materia Franco Bertolli, con un saggio sulla pratica agricola. "Settecento Bustese: storie di pecore e capre, con un Tosi alla ribalta" spiega lo strano divieto di ovini sul territorio bustese, documentato da una serie di grida (del 1714 e 1754), e il ruolo decisivo di tale Giovanni Battista Tosi nella trasformazione delle brughiere in colture (di gelsi, viti, granoturco), che ripristinò il pascolo degli ovini. Salto nel XX secolo con Giovanni Lombardo , protagonista degli anni della Resistenza, che interviene su "Il valore della memoria. Radio Busto Arsizio nell'aprile 1945".
 
Centro storico, il progetto di Castiglioni – Di grande attualità è il progetto di Richino Castiglioni, presentato da Luigi Ciapparella, per la "Riqualificazione a piazza a doppia esedre dei due isolati compresi fra le vie Montebello, San Michele, Albero da Giussano e Matteotti, nel Centro Storico Cittadino". L'architetto bustocco (1924 – 2000) elaborò infatti tal progetto nell'ambito di un Piano Particolareggiato del Centro Storico Cittadino, che riconosceva nelle aree sopra indicate un settore nodale per il risanamento e la valorizzazione del centro città. "Si trattava, come si tratta ancora oggi, di intervenire sull'interno, vuoto e in gran parte fatiscente dei sue isolati più estesi del Centro Storico Cittadino, da troppo tempo, già allora, motivo di grave degrado, sociale oltre che urbanistico" osserva Ciapparella, sottolineando l'assoluta validità di tale proposta e auspicando la riconsiderazione di "tale patrimonio di idee", traducibile allo stato attuale in un Piano Integrato di Intervento.
  

Progetto piazza doppia esedra di Richino CastiglioniProgetto piazza doppia esedra
di Richino Castiglioni

Bustocchi doc, protagonisti di ieri e oggi – L'almanacco prosegue nel segno della bustocchità (celebrata in un contributo di Gianluigi Marcora dal titolo "Profumo di Busto"):  Michele Crespi propone "il ricordo di Ernesto Bottigelli"(1875-1950), autore di poesie dialettali, Emanuele Bisterzo ci fa scoprire "Una sorprendente figura di prete dell'Ottocento: don Luigi Falciola", mentre due pagine di commemorazione sono dedicate a Giampaolo Grampa e Gianni Fusetti, scomparsi lo scorso anno. I saggi sono alternati ad alcune riproduzioni di opere di artisti locali: Aldo Alberti, Amleto Emery, Filippo Montalto, Giuseppe Romano e Enrico Olgiati. Proprio quest'ultimo chiude il volume con la rubrica "Bianco e nero" che ripercorre tutti gli eventi significativi avvenuti a Busto Arsizio nel 2009. L'almanacco quest'anno è inoltre accompagnato da un volumetto di Alberto Grampa dal titolo "L'armata ritrovata" che racconta la vicenda dei militari cecoslovacchi a Busto Arsizio e nel Varesotto nel 1918-1920.